Extrait de l'article "Spécial Champagne" 90/100
La maison creta da Daniel Collard e sua moglie Françoise nel 1974.
Daniel rappresenta la quarta generazione di una grande famiglia di récoltant, sopattutto è il figlio dell’indimenticato René e il papà di Olivier. Il patrimonio viticolo si estende su ben 8,5 ettari coltivati con tutte e tre le varietà, mentre in cantina, in ottemperanza alla tradizione di famiglia, si impiegano botti grandi per la fermentazione e la maturazione, nel caso da 60 e 70 hl. In cantina,comunque, Daniel si avvale della consulenza del celebre enologe James Darsonville, molto populare presso numerosi RM in Champagne.
I vini non svolgono malolattica e, al termine, sono dosati piuttosto alti, tra i 10 e gli 11 g/l, un mix che si trovano meglio a tavola che da soli. Per questo, alcuni ritengono che Daniel abbia rinnegato lo stile del grande padre, invece sarebbe molto più onesto riconoscergli il coraggio di non aver voluto seguire a tutti i costi le sue orme per creare invece uno stile tutto suo, che poi potrà piacere o meno.
Non siamo riusciti ad avere il nuovo millesimato, che dovrebbe finalmente permetterci di esprimere un giudizio più equilibrato sull’attuale evoluzione di Daniel, cosi abbiamo deciso di riproporre il solo - e ottimo - Saveurs d’Antan
Saveur d’Antant 2002
20 % Pinot Noir, 80 % Chardonnay
La top cuvée del produttore, per ora prodotta solo in occasione di questa vendemmia. Nasce da una selezione delle migliori uve dei vigneti più vecchi, poi fermentate ed elevate due anni in botti, senza svolgere la malolattica, E stato imbottigliato a luglio 2004 con le bottiglie chiuse con il tappo di sughero (bouchon de liège), il che poi ha comportato rémuage e dégorgement manauli.
Bott. n. 3. 698 – A distanza di due anni, questo champagne si offre sempre con un olfatto ricco e affascinante, fresco, addirittura levigato, ma anche intenso nel proporre note di tabacco, di miele di corbezzolo, di mela, apparendo cosi anche maturo. L’assaggio, finissimo nella bollicina, ripropone questo dualismo contratante : da un lato è rotonfo e fruttato chiaramente maturo, dall’altro ha una gran bella acidità, perfino inusuale per l’annata, che, insieme all’anima minerale, finisce per rendere il vino sapido e succoso in chiusura. Ha fascino e pure una certa complessità, ma rimane la sensazione che sia stato pensato a tavolino. A noi, comunque, piace parecchio, anche se crediamo che i più lo preferiranno a tavola, magari a valorizzare une grande tagliatella all’uovo con funghi porcini.